Dazi e Proprietà Intellettuale: quali relazioni per le imprese che esportano?

Nel commercio internazionale, i dazi e la proprietà intellettuale sono due strumenti spesso considerati distinti. In realtà, possono interagire in modo significativo e influenzare le strategie aziendali, soprattutto per le realtà che operano nei mercati esteri.

Da un lato, i dazi servono a regolare l’ingresso delle merci. Dall’altro, la proprietà intellettuale consente di tutelare e valorizzare ciò che rende un prodotto riconoscibile e competitivo. Ma in che modo questi due strumenti si influenzano? E quali attenzioni richiede questa interazione?

 

 

Dazi: un freno utile contro la contraffazione (ma solo in parte)

 

In alcuni contesti, i dazi possono contribuire a limitare la diffusione di prodotti contraffatti. Se un bene è gravato da dazi elevati, importarne versioni false o non autorizzate può risultare economicamente poco conveniente, riducendo così l’interesse a far entrare tali merci nel mercato.

Tuttavia, si tratta di un effetto parziale. I circuiti della contraffazione tendono ad adattarsi rapidamente: quando determinati prodotti non sono più redditizi, l’attenzione si sposta verso beni alternativi, meno colpiti da dazi ma comunque attrattivi. Il fenomeno, quindi, non scompare ma si trasforma.

 

 

Due logiche diverse: dazi ed esclusione, proprietà intellettuale e protezione

 

È utile distinguere chiaramente le logiche che regolano questi due strumenti:

  • I dazi sono misure di politica commerciale che agiscono in senso restrittivo: limitano o rendono più oneroso l’ingresso delle merci, con l’obiettivo di proteggere il mercato interno.
  • I diritti di proprietà intellettuale, al contrario, rendono più sicuro l’ingresso nei mercati esteri di prodotti brevettati nei vari territori, in quanto garantiscono un’esclusiva legale oltrefrontiera al titolare e tutelano il valore dell’innovazione.

Dazi e proprietà intellettuale non sono in contrasto, ma operano su piani diversi e devono essere considerati in modo integrato, soprattutto in una strategia di sviluppo internazionale.

 

 

Quattro azioni strategiche per proteggere il business aziendale

 

Nel contesto globale attuale, caratterizzato da incertezze normative, nuove forme di concorrenza e rischi crescenti legati alla contraffazione, le imprese devono adottare strategie integrate per tutelare i propri asset intangibili. Di seguito vengono illustrate quattro azioni fondamentali per rafforzare la protezione della proprietà intellettuale nel quadro delle dinamiche internazionali.

 

  1. Monitorare l’evoluzione delle politiche doganali e dei dazi L’assetto normativo che disciplina il commercio internazionale è in costante evoluzione. Nuove misure protezionistiche, revisioni tariffarie o accordi bilaterali possono incidere in modo diretto sulla competitività dei prodotti e sull’accessibilità a determinati mercati. È quindi essenziale che le imprese seguano con attenzione l’andamento delle politiche doganali nei Paesi di interesse, non solo per gestire i costi logistici, ma anche per anticipare possibili ostacoli che potrebbero penalizzare le proprie operazioni. Una visione aggiornata della normativa consente di adattare tempestivamente le strategie commerciali e pianificare in modo più efficiente l’espansione internazionale.
  1. Sorvegliare costantemente i mercati per individuare nuove forme di contraffazione La contraffazione è un fenomeno dinamico che si evolve parallelamente ai canali di vendita e alle tecnologie di distribuzione. Oggi non si limita più alla produzione di copie fisiche distribuite attraverso mercati informali, ma si manifesta anche online, attraverso piattaforme e-commerce, social network e marketplace digitali, spesso difficili da monitorare. Per contrastare efficacemente queste minacce, è necessario adottare un approccio sistemico che preveda un monitoraggio continuo dei mercati, la collaborazione con autorità locali e l’attivazione tempestiva di azioni legali o amministrative. Agire in modo reattivo, solo dopo che il danno è avvenuto, è spesso inefficace e più costoso, sia in termini economici che reputazionali.
  1. Diversificare i mercati di riferimento Concentrarsi esclusivamente su pochi mercati può esporre l’impresa a rischi significativi, legati sia a cambiamenti normativi sia a fattori di instabilità economica o politica. La diversificazione rappresenta una leva strategica per distribuire meglio il rischio, incrementare la resilienza e cogliere nuove opportunità commerciali. Accedere a mercati con regimi più favorevoli alla protezione della proprietà intellettuale, o meno soggetti a dazi penalizzanti, può migliorare la posizione competitiva dell’impresa. In queste settimane, numerose aziende stanno rivedendo le proprie catene di fornitura, spostando la produzione da Paesi soggetti a dazi elevati verso nuove aree con condizioni doganali più favorevoli. Queste decisioni, adottate in tempi rapidi, si stanno rivelando determinanti per ridurre l’esposizione ai rischi legati alle tensioni commerciali internazionali e garantire maggiore continuità operativa.
  1. Proteggere i diritti di proprietà intellettuale nei Paesi strategici Un errore frequente, soprattutto tra le PMI, è quello di limitare la protezione della proprietà intellettuale al territorio nazionale o a quello europeo, trascurando il fatto che i diritti IP sono territoriali. In assenza di una registrazione nei Paesi in cui si intende esportare o produrre, il rischio di appropriazioni indebite, registrazioni in malafede o utilizzi non autorizzati è elevato. È quindi fondamentale definire una strategia internazionale di tutela, selezionando con attenzione le giurisdizioni prioritarie e procedendo con il deposito di marchi, design o brevetti in linea con le esigenze commerciali dell’impresa. Un portafoglio IP ben strutturato rappresenta non solo una barriera difensiva, ma anche un asset attivo capace di generare valore attraverso licenze, franchising e accordi di distribuzione.

 

Integrare dazi e IP in una strategia di tutela efficace

 

Nel commercio globale, dazi e proprietà intellettuale non si escludono ma si completano. Comprenderne le logiche, valutarne le implicazioni e integrarli in una strategia consapevole rappresenta oggi un elemento essenziale per la competitività.

 

 

Come studio specializzato in proprietà intellettuale, LUPPI IP affianca le imprese nella protezione e valorizzazione dei propri asset immateriali, offrendo consulenza strategica e soluzioni su misura per affrontare le sfide dei mercati internazionali.

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