Visual search e proprietà intellettuale: un nuovo scenario per la tutela del design e dell’identità visiva del brand

Durante l’evento Google I/O 2025 è emerso con chiarezza come la visual search, grazie a strumenti come Google Lens, stia diventando una modalità dominante di accesso alle informazioni online. Solo nel 2025, Google Lens ha superato i 100 miliardi di ricerche visive, con oltre 1,5 miliardi di utenti attivi ogni mese e una crescita annua del 65%. Numeri che confermano come la ricerca basata sulle immagini non sia una tendenza emergente, ma una realtà già strutturata e in costante espansione.

 

Ma che cos’è esattamente la visual search?

 

Si tratta di una tecnologia che consente di effettuare ricerche su internet a partire da un’immagine, anziché scrivere parole. In pratica, è sufficiente inquadrare un oggetto con la fotocamera dello smartphone (oppure caricare una foto) per ottenere subito risultati pertinenti: prodotti simili, link per l’acquisto, recensioni, dettagli tecnici o contenuti correlati.

 

Grazie a sistemi di intelligenza artificiale e riconoscimento delle immagini, strumenti come Google Lens o Bing Visual Search analizzano elementi visivi come forma, colore, stile, logo e li confrontano con banche dati online. Questo rende possibile, ad esempio, cercare una borsa inquadrandola in vetrina, oppure individuare un prodotto visualizzato in una foto social.

 

Quali sono le implicazioni per le aziende?

 

Questo cambiamento comportamentale impone una rivisitazione delle strategie di tutela del marchio e del design. L’aspetto esteriore di un prodotto, il packaging e il logo non sono più solo elementi di comunicazione, ma veri e propri asset strategici in grado di intercettare percorsi di ricerca visuale.

 

Per questo motivo diventa fondamentale:

  • valutare con attenzione la registrazione dei modelli e dei disegni, nonché del packaging e dei segni distintivi;
  • attivare sistemi di sorveglianza attiva per monitorare possibili riproduzioni non autorizzate;
  • predisporre azioni tempestive di enforcement in uno scenario dove testo e immagine interagiscono.

 

Ignorare questo mutamento rischia di indebolire la visibilità, la distintività e la tutela giuridica di un brand in un ecosistema sempre più dominato dalle immagini.

 

Una spinta al cambiamento strategico

 

La visual search impone un ripensamento strutturale delle modalità di protezione dell’identità visiva, anche utilizzando le nuove ipotesi previste dalla riforma del design in UE, recentemente approvata ed estesa a oggetti non fisici, forme in movimento e rappresentazioni virtuali degli oggetti.

 

Per questo, oggi più che mai, le aziende si devono dotare di strumenti di tutela calibrati sulle nuove tecnologie. Serve un approccio integrato, che permetta e preveda di estendere la protezione dai disegni tradizionali al packaging, ai video animati e agli asset digitali, garantendo una tutela completa e la capacità di intervenire con tempestività in caso di violazione.

 

Il Team multidisciplinare Luppi può guidarvi nella scelta delle forme di tutela più adeguate a proteggere i vostri prodotti.

 

Contattateci per approfondire le strategie di protezione e sorveglianza attiva a tutela dei vostri prodotti.

 

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