Export e protezione del marchio: buone pratiche per tutelare l’IP sui mercati esteri

Nel nostro articolo “Lancio di un nuovo prodotto e registrazione del marchio: strategie vincenti ed errori comuni” abbiamo parlato di alcune strategie importanti da mettere in campo dal punto di vista della protezione del marchio quando si intende proporre sul mercato un nuovo prodotto.

 

Quando un’azienda esplora nuovi mercati ed estende geograficamente l’esportazione di propri prodotti, diventa imprescindibile affrontare il tema della protezione del marchio alla luce della più ampia estensione geografica del suo utilizzo.

 

Fattori da considerare nell’export

 

La scelta di entrare nei mercati esteri ed esportare prodotti e servizi non è priva di rischi e sfide: esportare comporta un notevole investimento di risorse finanziarie, gestionali e produttive. Prima di lanciare un prodotto in un nuovo mercato occorre considerare le implicazioni relative alla proprietà intellettuale.

 

Con riferimento al marchio, la protezione conferita dalla registrazione è fondamentale per proteggere l’identità aziendale e per difendersi dalle contraffazioni o dai tentativi di imitazione. Tale protezione consente al titolare di controllarne l’uso e di rafforzare la propria posizione competitiva nei mercati di esportazione.

 

Se il prodotto ha successo in un determinato mercato, è probabile che prima o poi venga imitato e senza la protezione conferita dalla registrazione potrebbe essere difficile o impossibile difendersi dalle violazioni. Poiché la protezione del marchio è un diritto territoriale, occorre muoversi per tempo al fine di estenderne la portata geografica di protezione. E’ inoltre necessario tenere presente che le norme e le procedure per la protezione dei diritti di proprietà intellettuale non sono le stesse in tutto il mondo e rimangono molti ambiti in cui esistono differenze significative tra i paesi.

 

La registrazione di marchio come prerequisito, non solo per l’export

 

In alcuni paesi come Kenya, Egitto e Indonesia, è obbligatorio per le aziende che importano i propri prodotti essere titolari di una registrazione di marchio per poter essere autorizzate a immettere sul mercato i relativi prodotti; si tratta di normative che hanno come obiettivo la tutela del mercato interno e del consumatore dalle contraffazioni. Ciò significa che la mancata registrazione del marchio comporterà per l’azienda quantomeno dei ritardi nell’esportazione.

 

Anche prima della fase di importazione, essere titolari di una registrazione di marchio nei paesi esteri di interesse commerciale può essere decisivo per implementare la migliore strategia di marketing e comunicazione su web e social network: la registrazione del marchio è infatti requisito necessario per accedere ad alcuni portali e servizi di social networking (ad esempio WeChat), o per poter essere legittimamente titolari di alcuni nomi di dominio ccTLD in mancanza di un domicilio locale (ad esempio per i domini australiani).

 

La tutela della proprietà intellettuale all’estero è anche una delle buone pratiche che indichiamo nel book in pdf “Proprietà Intellettuale: i 10 elementi utili per misurare la maturità della vostra azienda”.

 

Perché affidarsi al Team Luppi

 

L’approccio multidisciplinare del nostro Team Luppi consente un’analisi di tutti gli aspetti della proprietà industriale che hanno impatto sull’esportazione. I nostri consulenti ed esperti legali,  analizzando i territori coinvolti dal progetto di business e le specifiche necessità del caso, sono in grado di fornire soluzioni per guidarvi verso la migliore strategia da adottare.

 

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