Le novità per il mondo delle Università e degli enti di ricerca introdotte dalla revisione del Codice di Proprietà Industriale

Le modifiche al Codice di Proprietà Industriale, entrate in vigore lo scorso 23 agosto, sono state pensate per rafforzare la competitività e per proteggere al meglio gli investimenti in innovazione e ricerca.

 

Se nel precedente articolo del nostro blog avevamo introdotto le principali aree interessate dalle modifiche e ci eravamo focalizzati sui disegni e modelli e sulle fiere, in questo articolo esporremo le novità che interessano più da vicino il mondo della ricerca e dell’innovazione mentre, nel prossimo, concluderemo il quadro delle modifiche al CPI.

 

Questo è il secondo articolo di una serie dedicato alle recenti modifiche del CPI.

 

Titolarità delle invenzioni realizzate nell’ambito di università ed enti di ricerca

Scopo dell’intervento normativo è agevolare le strutture che investono fondi e risorse nella ricerca così da promuovere la spinta all’innovazione e la propensione a generare nuovi diritti di proprietà industriale. In particolare, la revisione del CPI ha un forte impatto in ambito universitario, modificando il cosiddetto meccanismo del «Professor’s Privilege» finora in vigore. Secondo il nuovo regime di titolarità delle invenzioni nelle strutture di ricerca, i diritti derivanti dall’invenzione realizzata nell’esecuzione di un rapporto di lavoro con un’università, anche non statale legalmente riconosciuta, un ente pubblico di ricerca o un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, spetteranno alla struttura di appartenenza dell’inventore (che avrà comunque il diritto di essere riconosciuto autore). In assenza di deposito della domanda di brevetto da parte della struttura entro 6 mesi (prorogabile per altri 3 mesi), sarà l’inventore ad aver il diritto di depositare in autonomia la suddetta domanda di brevetto.

 

Occorre tuttavia tener conto di ulteriori elementi, quali ad esempio gli aspetti relativi ai rapporti delle strutture con gli inventori e le premialità connesse alla loro attività inventiva, ai rapporti con i finanziatori delle ricerche che generano invenzioni brevettabili ed altri ancora. Il nostro Team Luppi, con le proprie competenze multidisciplinari, è a disposizione per una consulenza dedicata anche in quest’ambito, dove è opportuno disciplinare accuratamente tutti gli aspetti relativi ai rapporti tra i vari soggetti coinvolti.

 

Uffici di trasferimento tecnologico

Nel CPI è stato inserito il nuovo Art. 65-bis che prevede la possibilità per istituzioni universitarie e dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica di dotarsi di un ufficio di trasferimento tecnologico con la funzione di promuovere la valorizzazione dei titoli di proprietà industriale, anche attraverso la promozione di collaborazioni con le imprese.

 

Il vantaggio di rivolgersi al Team Luppi

Le suddette novità, insieme alle altre modifiche apportate dalla revisione del CPI, partecipano al processo di promozione della cultura dell’innovazione e degli strumenti a difesa dei diritti di proprietà industriale. Rivolgersi al team multidisciplinare Luppi equivale ad avere al proprio fianco un partner formato su tutti gli aspetti sia tecnici che legali legati al mondo della proprietà industriale, costantemente aggiornato sulle novità legislative in materia IP e in grado di fornire una valida guida nel processo di valorizzazione degli asset di proprietà industriale.

 

Contattateci  per approfondire le potenzialità di tutela e valorizzazione all’interno del vostro processo di ricerca e innovazione.

 

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